Canone Rai in bolletta: l’Aduc paventa il caos

L’operazione canone Rai in bolletta si annuncia «uno sfascio». Lo scrive Italia Oggi, secondo cui a pagarne le spese saranno i contribuenti, ancora senza certezze a meno di una settimana dal termine per inviare al fisco l’autodichiarazione sostitutiva di non detenzione. Con il rischio di essere raggiunti da richieste di pagamento doppie o triple in presenza di più abitazioni e/o utenze elettriche intestate. Non usa mezzi termini l’Aduc, l’Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori, che attraverso il presidente Vincenzo Donvito ha pronosticato «una serie di problematiche» per quei cittadini che dispongono di più utenze elettriche riconducibili al medesimo nucleo familiare anagrafico. «Non vogliamo essere allarmisti — spiega l’Aduc — ma le aziende elettriche che dovranno inviare ai propri utenti le bollette gravate anche del canone non stanno predisponendo gli elenchi di contribuenti, bensì attendono che l’Acquirente Unico li fornisca dopo averli incrociati con quelli dell’Agenzia delle Entrate. Tutti stanno aspettando di farlo entro 15 giorni dal decreto del ministero dello Sviluppo economico che doveva essere emanato entro il 15 febbraio e che invece non c’è ancora».

Da sempre la normativa che regola il pagamento del canone Rai — continua Italia Oggi — stabilisce due principi fondamentali: primo, il prelievo incide su chiunque abbia un apparecchio televisivo; secondo, il versamento è dovuto una sola volta per famiglia, a condizione che i componenti del nucleo abbiano la residenza nella medesima abitazione.  Per effetto delle modifiche apportate dalla legge n. 208/2015, che ha previsto il canone in bolletta (riducendo tra l’altro l’importo da 113,5 a 100 euro), è stata però introdotta la presunzione di detenzione dell’apparecchio televisivo nel caso in cui esista un’utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui una persona risiede.

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